Finalmente dopo quattro anni di attesa il nuovo album di inediti di Max Pezzali: Terraferma. Undici tracce più una bonus su i-tunes. I titoli li abbiamo anticipati poche settimane fa. E’ un disco che vuole tornare a sonorità alla 883 ma non in modo nostalgico. E’ più un guardare indietro per inquadrare meglio il dove si sta andando, come dice lo stesso Max nel pezzo che ha portato a Sanremo, Il Mio Secondo Tempo, è un’analisi di tutto ciò che è stato fatto per valutare cosa sia meglio portare con se nella prosecuzione del viaggio e cosa invece si possa lasciar perdere. Con che spirito? Lo spirito di chi pensa che il meglio debba ancora arrivare.
Che c’è il mio secondo tempo e non voglio perderlo
Perché io un po’ mi sento come all’inizio dello show
Perché è il mio secondo tempo e io voglio godermelo
Perché io spero tanto che sia splendido.
(Il Mio secondo Tempo)
Il titolo Terraferma indica l’esigenza di mettere dei paletti, di trovare dei punti fissi, superati da un po’ i quarant’anni. La nascita del figlio Hilo ha portato Max a nuove prospettive e nuove aspettative che si rispecchiano in molti pezzi (Quasi Felice, Un Omino Incredibile). Nuove responsabilità non vuol dire perdere qualcosa (lo sballo, le feste …) ma trovare la felicità nelle cose più semplici, proprio come i bambini.
Come cambia tutto attraverso gli occhi di un bambino
Non importa cosa c’è lontano invece osserva solo ciò che è vicino
E calpesta questa stessa terra in cui io sono cresciuto
Cittadino o mondo per lui è uguale
Perché tutto è tutto nuovo ed ignoto.
(Quasi Felice)
E resta sempre importante quindi la tematica dell’amore, non più solo come confronto con l’altro sesso ma con la nascita di un figlio, perché è l’unica vera ragione per cui valga la pena di fare tutto il viaggio, come canta in Quello che comunemente noi chiamiamo amore. Ma c’è anche l’amore che tanto ha saputo ben raccontare in questi anni e lo fa con Tu come il sole.
Tu come il sole risorgi ogni giorno
Io guardo il cielo ed aspetto il ritorno
Di te che illumini completamente
La mia vita e la rendi immensa e importante.
(Tu Come il Sole (Risorgi Ogni Giorno)
Il lato più 883 torna prepotentemente nei pezzi più veloci, da Il Tempo Vola (che ricorda le sonorità de La regola dell’amico), Fiesta Baby ma soprattutto Ogni estate c’è che riporta alle uscite di gruppo, al mare scoperto dopo il casello. Ma c’è spazio anche per riflessioni sul mondo che ci circonda, in A posto domattina affronta criticamente il tema dello sballo che ormai è ricercato ad ogni età per cui troppe volte tutto si riduce all’attesa del venerdì sera, al voler essere eternamente giovani (si riferisce ai suoi coetanei che rincorrono questo falso ideale a tutti i costi).
Avvocati e medici, dentisti e contabili
In fila davanti ai ristoranti fighi del centro
Con donne impossibili, sculture di protesi
Vivono vome le rockstar vivevano un tempo.
(A Posto Domattina)
Sto bene qui
A me non serve niente che non ho
Qui con me
Ho amici in tutto il mondo ormai
Alcuni non li ho mai visti e non li vedrò mai
(Sto Bene Qui).
- Credi – Canzone che riporta Max alle sonorità 883, un irtmo incalzante ed un ritornello che resta impresso. Un pezzo che parla della presa di coscienza di se stessi , del fatto di aver sempre qualcosa da scoprire e da imparare. Credi a chi c’è passato, non si è mai finito di cadere e di rialzarsi in piedi.
- Il Mio secondo tempo – Primo singolo dell’album e brano che ha visto il ritorno a Sanremo di Max, qui fa il punto della situazione ma non per concludere il viaggio, bensì per aprirne un altro, facendo ordine nelle valige per capire cosa portare ancora con se e cosa lasciare.
- Quasi felice – Torna nella sua Pavia, una canzone a suo modo d’amore per la sua terra che porta a riflettere su cosa sia realmente la felicità e quanto sia difficile comprendere quanto sia bello vivere almeno fino a quando non si riesca a vedere il mondo con gli occhi di un figlio proprio.
- Terraferma – Pezzo lento che riprende sonorità alla Time Out (il disco) si può considerare una canzone d’amore, anche se atipica. Non servono troppe parole per esprimere determinati sentimenti eppure sembrano sempre troppo poche. Amore che qui rappresenta la terraferma cui approdare nel mare mosso della vita. Terraferma che è sempre stata la meta finale ma che solo ora prende forma.
- Ogni estate c’è – riprende la tematica di Rotta per casa di dio nel ricordo di mille estati in riviera alla ricerca della felicità, ma stavolta da una prospettiva diversa, con gli occhi di chi ricorda ma non con nostalgia, con consapevolezza.
- Quello che comunemente noi chiamiamo amore – Una sorta di riflessione sull’amore, su questa parola attorno a cui milioni di persone hanno scritto. Tutti lo cercano ma cos’è in realtà? E se fosse l’unico motivo per cui valga la pena di vivere? Max qui ci racconta di come un bambino possa radicalmente cambiare la nostra prospettiva su tutto.
- Tu come il sole (risorgi ogni giorno) - Canzone d’amore classica con un ritornello che resta dentro ed emoziona pur essendo quasi sussurrato in un coro che ha un sapore quasi gospel.
- Il Tempo Vola – Qui tornano gli 883, tante citazioni, dalla Regola dell’amico a Nella Notte. Una storia raccontata alla maniera di Max, una ragazza, una discoteca…
- Sto Bene Qui – Riflessione sulla solitudine nell’era di internet, nonostante tutto ci faccia sembrare di essere sempre in mezzo alla gente, con you tube, e-mule, i social network, ed in realtà si è più soli che mai. Tutto è virtuale.
- Fiesta Baby – Sembra una rivisitazione di Nord Sud Ovest Est con un testo che ascoltato bene può ricordare Gli Anni e sonorità che indirizzano i ricordi alla Lunga Estate Caldissima. Un pezzo leggero, quasi a scaricare tutte le emozioni raccolte in tutti i pezzi precendenti.
- Un Omino Incredibile (bonus track i-tunes) - Una instant-song (canzone nata di getto in pochi minuti) dedicata al figlio Hilo (piccolo alieno alla scoperta del mondo) simpatica, originale ed allegra.
Vi lascio con il video de Il Mio Secondo Tempo, buon ascolto: