Addio all'Elvis italiano. E' morto Little Tony, mister "Cuore matto"
Il cantante, all'anagrafe Antonio Ciacci, aveva 72 anni ed era malato di tumore. Fu il protagonista del rock 'n roll nostrano degli anni Sessanta.
Era quanto di più vicino l'Italia degli anni '60avesse al mito di Elvis Presley. Per il ciuffo, per il suo modo di vestire, per i movimenti sul palco e per la sua bellissima voce vellutata, Little Tony era adorato da schiere di giovani e meno giovani dell'Italia del boom, che guardava sempre più oltreoceano per i suoi gusti nel vestire, nel mangiare e nell'ascoltare musica. All'anagrafe Antonio Ciacci, Little Tony è morto questa sera all'età di 72 anni nella clinica Villa Margherita dov'era ricoverato da tre mesi per una grave forma di tumore.
Le sue prime pedane, negli anni '50, sono i ristoranti dei Castelli Romani a cui seguono i locali da ballo, le balere e teatri d'avanspettacolo. Nel 1958, durante uno spettacolo allo Smeraldo di Milano, viene notato da un impresario inglese, Jack Good, che lo convince a partire con i suoi fratelli per l'Inghilterra, dove nascono "Little Tony and his brothers". Gli spettacoli hanno tale successo da indurre Little Tony a rimanere in Inghilterra per diversi anni. È lì che si innamora del rock 'n roll, una passione che durerà per tutta la vita.
Rientrato in Italia, nel 1961 partecipa al Festival di Sanremo in coppia con Adriano Celentano. Canta "24 mila baci" classificandosi al secondo posto. Il primo successo discografico è del 1962: "Il ragazzo col ciuffo" porta l'artista nei primi posti della classifica. Il vero trionfo arriva nel 1966 quando porta al Cantagiro "Riderà". La canzone non vincerà la manifestazione, ma venderà oltre un milione di copie. L'anno dopo un altro boom: la sanremese "Cuore matto" (scritta da Totò Savio ed eseguita poi in spagnolo dal gruppo musicale spagnolo Los Catinos) arriva prima in classifica e rimane tra i primi posti per 12 settimane consecutive. Questo nuovo successo apre a Little Tony la strada per molti paesi, in Europa e in America del sud. Nel 1970 altro grande successo al Festival di Sanremo con "La spada nel cuore" (composta da Carlo Donida) conquistando un ottimo 5º posto finale, in coppia con Patty Pravo.
Il momento magico sembra però passato anche se gli anni '60 l'hanno proiettato definitivamente nella storia della canzone italiana. Nel 1974 è di nuovo a Sanremo con Cavalli e a Saint Vincent, semifinalista di Un disco per l'estate con Quando c'eri tu. Nel 1975 incide l'album Tony canta Elvis, in cui rende omaggio al suo maestro interpretandone vari classici. Negli anni successivi parteciperà a trasmissioni di revival riproponendo un personaggio che il pubblico non ha mai smesso di amare. Negli anni ottanta, insieme a Bobby Solo e Rosanna Fratello, forma il supergruppo Ro.Bo.T. (dalle loro iniziali) che riscuote un certo successo.
Nel giugno degli anni 2000 e 2001 conduce su Canale 5 il varietà musicale "I ragazzi irresistibili", insieme a Maurizio Vandelli, Rita Pavone e Adriano Pappalardo, nel quale ha interpretato un repertorio di canzoni che hanno segnato la storia della musica dagli anni sessanta. Nel 2003 partecipa di nuovo al Festival con "Non si cresce mai" in coppia con Bobby Solo.
Viene colpito da un infarto (dal quale poi si ristabilisce) il 23 aprile del 2006, durante un concerto tenutosi al "Contessa Banquet Hall" di Ottawa e organizzato per la comunità italo-canadese. Nel 2008 partecipa di nuovo al Festival di Sanremo col brano "Non finisce qui".
fonte: liberoquotidiano