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mercoledì 10 ottobre 2012

#Rockeconomy - La seconda serata di Adriano Celentano live all'Arena di Verona

Si è concluso l'evento della stagione, un successo senza dubbio la Rockeconomy di Celentano, seconda serata che ha lasciato ancora più spazio alla musica. Ma andiamo con ordine, in apertura di programma l'anteprima è stata una serie di commenti audio sulla prima serata dello spettacolo, dai giornalisti dei tg alla Panicucci, riproposti su immagini dello show. Dopo la pubblicità due lettori hanno ripetuto le medesime parole della prima sera (un testo di Rifkin e Latouche) sempre con le magnifiche riprese su Verona in sottofondo.

Poi entra Adriano Celentano ed è subito musica, LA MUSICA, una sequenza strepitosa, di seguito l'una all'altra ecco:

  • Il Mondo in Mi7a
  • Soli
  • L'Arcobaleno
  • Storia d'Amore
  • Un medley 
  • Ringo
  • Ed a finire il blocco l'intera Arena  intona la prima strofa de Il Ragazzo della Via Gluck lasciando poi spazio ad Adriano.

La seconda parte comincia ancora all'insegna della musica con:

  • Yuppi Du

Ecco il momento del monologo, Adriano Celentano invita al risveglio dal torpore in cui forse un po' tutti siamo caduti e a unirsi per fare tutti insieme una rivoluzione in nome della natura, della bellezza e della solidarietà. "La parola magica é lo scatto, uno scatto che prima o poi si dovrà fare - dice Adriano - . Uno scatto di rabbia o una scintilla, che potrebbe dar luogo a una vera e propria rivoluzione della nostra vita sulla terra. Può sembrare un discorso utopistico - aggiunge - ma nelle pieghe delle utopie c'é il segreto della sconfitta di una crisi che riguarda intero pianeta". Per Celentano, "é assurdo e ridicolo pensare che il casino che sta succedendo nel mondo sia dovuto a speculazioni economiche, che non sono altro che una crisi che ha radici molto più profonde. Le sue onde si sono propagate su tutta la terra, ma l'unico vero epicentro è in ognuno di noi. Noi siamo come tanti pezzi di un motore che non trovano più la via dell' assemblaggio, per la messa in moto di un mondo diverso". "Finita la serata ognuno di noi tornerà ad essere solo nella propria casa - continua - , in attesa di un altro evento, tra 15 giorni o in primavera, che ci farà tornare a stare insieme".

E ancora: "Stare insieme significa essere legati da qualcosa che ci tiene uniti anche quando siamo soli. Ma noi questo qualcosa non ce l'abbiamo. Questo non l'hanno capito i politici". "Una volta - prosegue - ce l'avevamo, ma ora sta tornando, forse è l'aria di Verona. Si tratta di riconoscere il filo sottile che ha la potenza di legarci tutti insieme in un unico ideale. Credere in un unico progetto, amarlo, ci rende più felici". Dopo aver parlato dell'importanza dell'habitat in cui viviamo, Celentano avverte: "La gente avrebbe diritto a ben altre case che i loculi di cemento in cui alcuni vivono, prigioni dove regna la tristezza". E poi: "I tempi sono maturi per ribaltare il nostro sistema di vita. E questo lo si può fare solo se combattiamo tutti per una stessa idea, la bellezza delle cose. Dove le verità non ci vengono rivelate da governi o dai politici ma dalla vita stessa della natura, che non può essere abbandonata. e l'arte è nella natura, e viene da Dio".

E quindi torna la musica protagonista, l'arte di un cantante che ha fatto la storia della musica italiana:

  • Cammino
  • Straordinariamente (dedicata a Sophia Loren)
  • Pregherò 
Poi come preannunciato entra Morandi cantando un pezzo di Un Mondo d'Amore. Bello il momento del ricordo di Lucio Dalla: "Ci siamo incontrati diverse volte, avevo molta stima di lui, mi è dispiaciuto tanto. Ma so che lui è contento. Sta facendo tanti concerti", aggiunge tra gli applausi del pubblico; e lascia la scena a Gianni Morandi, che sul palco dedica all'artista bolognese una delle sue canzoni più famose, Caruso. Arriva il momento dei duetti, Celentano e Morandi cantano:

  • Sei rimasta sola
  • Una Carezza in un Pugno (dedicata a Marzullo da Adriano "La mette sempre nella sua trasmissione")
  • Ti Penso e Cambia il Mondo
Dopo la pubblicità il grande finale tutto in musica con:
  • Azzurro (peccato per la prima parte tagliata dagli spot)
  • Anna Parte
  • Un brano nell'inglese fantasy di Celentano (sopo il quale afferma: "Adesso ho fatto questi movimenti qui ... devo prendermi 15 giorni di vacanza"
  • Ed il grande finale con Prisencolinensinainciuso
Dopo il boom di ascolti di ieri, con quasi 9 milioni di spettatori e uno share superiore al 31%, Adriano Celentano ha saputo riproporre un altra grande serata di spettacolo e musica, una rarità nel panorama televisivo italiano, molte canzoni ma anche molti errori e stonature che non hanno intaccato di nulla l'entusiasmo e la commozione del pubblico, sia nell'Arena che a casa. Grande successo anche su twitter dove il dibattito con l'hashtag #rockeconomy è stato accesissimo, tra fans entusiasti e critici incalliti. Due grandi serate di musica e spettacolo piaccia o non piaccia Adriano Celentano è uno dei pochi artisti in grado di proporre uno show del genere. Che possa essere di stimolo al resto delle reti televisive? Speriamo di si.
 
Alla prossima.

martedì 9 ottobre 2012

#Rockeconomy - Adriano Celentano live all'Arena di Verona

La prima serata dello spettacolo che ha visto il ritorno sul palco dopo 18 anni di Adriano Celentano è appena terminata. L'aspettativa creata per questo concerto-evento era alta ed in fin dei conti, nonostante qualche momento di confusione, lo show è andato piuttosto bene. Arena di Verona piena, gente anche fuori in piazza Bra, pubblico inneggiante al molleggiato nazionale.


Dopo un'introduzione discutibile, con due predicatori (le voci di Cristina Bianchini, giornalista del Tg5, e dell'attore Valerio Amoruso, in un testo di Rifkin e Latouche ANSA), mente le immagini di Verona vista dall'alto scorrono sui teleschermi, che dicono che occorre organizzare la decrescita, rinunciare all’immaginario economico, il bene e la felicità possono realizzarsi con costi minori, di cemento che copre tutto e di miglioramento della qualità della vita, di accesso all’acqua potabile, etc etc ...

Finalmente arriva Adriano. E subito la musica diventa protagonista, niente sermone ma solo canzoni 6 una dietro l'altra:

  • Svalutation 
  • Un rock 'n Roll in un inglese alla Celentano
  • Si è spento il sole
  • La Cumbia Di Chi Cambia - con qualche problema nell'attacco del pezzo
  • L' emozione non ha voce - che dedica a Gianni Bella ("mio grande amico che con Mogol, altro grande amico, ha scritto tanti successi")
  • Io sono un uomo libero - di Ivano Fossati presente in Arena "Un giorno - racconta Adriano - Ivano Fossati mi ha chiesto posso fare un pezzo per te? Dico sì, e lui l'ha fatto. Ma questo brano è più difficile degli altri, infatti mi siedo qui a farlo"
  • Pregherò
Fine prima parte, una ottima prima parte che ha ridato al suo pubblico un grande cantante dopo troppi anni di assenza ingiustificata. Dopo la pubblicità ecco la seconda parte, per fortuna si continua con la musica:



  • L'Artigiano


  • Poi un momento strano, Celentano sembra voler cominciare un monologo "La crescita è subordinata a una drastica inversione di marcia dell'uomo, senza la quale è impossibile venirne fuori" e ancora "Non si sente più parlare di crescita. Tutti la invocano ma nessuno riesce a spiegarci in che modo realizzarla. La crescita è subordinata a una drastica inversione di marcia dell'uomo, senza la quale è impossibile venirne fuori. Naturalmente questa è solo una mia idea. Posso anche sbagliare. Penso che..", e fa una pausa per bere un po' d'acqua, mentre alcuni nel pubblico urlano e rumoreggiano. "C'é un'interruzione che bisogna fare, per forza di cose" aggiunge. Interruzione che durerà 5 minuti buoni, durante i quali Celentano beve, parlotta con un ragazzo davanti ad un notebook. Ritorna la musica con:




  • Cammino
  • Il ragazzo della via Gluck


  • Fine seconda parte, evidente il rallentamento dello spettacolo forse dovuto ad un monologo saltato, ma ballerini, canzoni e lo spettacolo di un'Arena di Verona da sogno salvano lo show.


    Ecco la terza parte, quella che nelle intenzioni dovrebbe essere il cuore dell'evento, tre gli ospiti, l'economista francese Jean-Paul Fitoussi, Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo. Si parla di economia, a tratti molto interessante l'intervento di Fitoussi, ma il suo italiano stentato e l'evidente difficoltà di Celentano a seguire un discorso così complesso non hanno reso giustizia al tema trattato. Infatti il pubblico, non capendo molto di quello che si diceva ad un certo punto ha chiesto al molleggiato di cantare. Nel frattempo ingresso di Gianni Morandi che bussa al portone e duetta subito con Celentano intonando una strepitosa:

    • Scende la pioggia
    Dopo un tentativo di continuazione del dibattito, subito bloccato dall'impazienza del pubblico altre due perle cantate assieme a Morandi:
    • La mezzaluna
    • Ti penso e cambia il mondo
    Poi, uscito Morandi ecco il gran finale, dopo una canzone nell'inglese tutto speciale di Celentano:
    • Woman in love 
    • Prisencolinensinainciusol
    Prima serata nel complesso gradevole, qualche intoppo ma Celentano è uno dei pochi che se li può permettere, livello musicale ottimo, soprattutto per chi ama la musica italiana e Adriano in particolare; bellissimi i duetti con Gianni Morandi e gradevoli anche i momenti con i ballerini. Un pò fiacca la parte del dibattito per l'economia, in effetti con mesi di preparazione alle spalle ci si sarebbe aspettati qualcosa di meglio (magari un traduttore dal francese, oppure un economista italiano). I silenzi li avevamo messi in programma quindi niente da dire, vedremo cosa ci porterà la seconda serata. 

    Alla prossima.




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