domenica 14 febbraio 2016

Sanremo 2016 - Vincono gli Stadio, gruppo con una carriera tra Lucio Dalla e Vasco Rossi.

Sanremo 2016, ha visto trionfare gli Stadio, un meritatissimo premio al gruppo di Gaetano Curreri antidivi cresciuti con Lucio Dalla e Vasco Rossi. Già vincitori del premio per la miglior cover con La sera dei miracoli in duetto virtuale con Lucio Dalla, nella serata del venerdì. Seconda classificata Francesca Michielin, terzi Giovanni Caccamo e Deborah Iurato.


IL PODIO  

Al secondo posto è arrivata Francesca Michielin con «Nessun grado di separazione», terzi Giovanni Caccamo e Deborah Iurato con «Via di qua». Il premio speciale della critica è invece andato a Patty Pravo con «Cieli immensi». Questi i dettagli del voto: Stadio 42,7%, Michielin 30,4%, Caccamo e Iurato 26,9%. La graduatoria nel dettaglio - Esperti: Stadio 40,9%, Michielin 27,1%, Caccamo e Iurato 25%. Demoscopia: Stadio 35,8%, Michielin 34,7%, Caccamo e Iurato 24,9%.
Televoto: Stadio 44%, Michielin 30%, Caccamo e Iurato 26%.

GLI STADIO


La vittoria sanremese arriva a Gaetano Curreri, nato nel 1952, lo stesso anno di Vasco. Ed è proprio a casa dei suoi genitori a Vignola, paese tra Modena e Bologna, su quel vecchio piano verticale nel salotto, e sotto lo sguardo preoccupato della mamma che li avrebbe voluti a studiare musica classica, che Vasco e Gaetano non ancora ventenni cominciano a strimpellare. Da questa bottega dei miracoli tra la via Emilia e il West escono i primi due album del Komandante, canzoni come Albachiara, Jenny è pazza, La strega. E in fondo, per capire Curreri, bisogna osservare questa carriera un passo di lato rispetto ai due giganti Vasco e Lucio. Di Dalla infatti gli Stadio sono stati per anni la band. Anni insieme a Lucio sul palco nei grandiosi tour degli anni Ottanta (Banana Republic, di Dalla e De Gregori, DallaAmeriCaruso, Dalla/Morandi) e poi il distacco, per smarcarsi e tentare la carriera come gruppo con gli Stadio. Ma Lucio resta sempre vicino come autore, e come “suggeritore”, come quando nel 1984 gli propone di musicare una poesia di Roberto Roversi, “Chiedi chi erano i Beatles”. A Lucio e Vasco si aggiunge in quegli anni un altro giovane musicista bolognese, Luca Carboni, con la sua vena malinconica.

Ma gli Stadio non sono solo Gaetano Curreri, l'artista emiliano è affiancato dallo storico batterista Giovanni Pezzoli, dal chitarrista Andrea Fornilli e dal bassista Roberto Dovrandi, gli Stadio hanno visto alternarsi in formazione alcuni dei migliori musicisti della nostra scena pop, da Fabio Liberatori a Ricky Portera, passando per Claudio Golinelli, Marco Nanni e Beppe D’Onghia.




I COMMENTI

Gaetano Curreri commenta così la vittoria degli Stadio alla 66esima edizione del Festival di Sanremo con Un giorno mi dirai:

“Siamo contenti di aver vinto il Festival, e lo siamo per noi, ce lo meritiamo“.

"Non ci conosce solo un pubblico maturo, ai nostri concerti viene un pubblico giovane, innamorato della nostra musica da tanti anni e vede in noi una band vera che fa musica bene, da tanti anni scrive pezzi per altri, lavora per tutti quelli che glielo chiedono. Ci occupiamo di tutto quello che riguarda la musica. Oggi è la festa degli innamorati, noi siamo innamorati della musica, è attraverso la musica che noi quattro abbiamo trovato un legame"

In conferenza stampa Curreri rivela che Un giorno mi dirai era stata scartata dall'edizione 2015 del festival, sempre con Carlo Conti presentatore e direttore artistico:

"L'anno scorso non siamo entrati tra i Big con questo stesso pezzo, ma non era fatto così, era un provino un po' troppo cheap. Non aveva il sound Stadio, il testo era lo stesso, ma il suono non era costruito come nella versione di quest'anno. Non avevamo un disco pronto e saremmo stati costretti a una compilation. Nel frattempo ha preso forma anche un concept album di inediti. Per noi essere venuti quest'anno è stato veramente importante"




Parlando della vittoria con la cover de La sera dei miracoli di Lucio Dalla continua Gaetano Curreri:

"Proprio nella serata delle cover abbiamo visto che c'è molto amore per tutto quello che abbiamo fatto con la musica. E' sempre stato il nostro progetto: guardare un attimo indietro per proiettarci avanti. Ce l'ha insegnato Roberto Roversi: il valore della memoria, della nostalgia, basta che non si trasformi in malinconia, è un'energia che ti fa guardare avanti, con i piedi ben piantati a terra"

Cantando La sera dei miracoli siamo tornati a essere gli Stadio, forse la prima sera, quando abbiamo debuttato in gara, eravamo un po' intimiditi da quel palco - dice ancora Curreri - io ho anche avuto qualche problema tecnico con i monitor, non è andata benissimo. Quando siamo saliti sul palco nella serata delle cover siamo tornati a essere gli Stadio. Lucio? Sicuramente mi è arrivata una zoccolata. Quando facevo il tastierista per lui, al primo errore mi dava un'occhiataccia, al secondo mi tirava una zoccolata, al terzo partiva il mazzo di chiavi, al quale Lucio teneva attaccata anche una pesantissima croce di San Domenico".











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