venerdì 15 febbraio 2013

Festival di Sanremo 2013 - Le 14 canzoni in finale, classifica e commenti.

Come ogni anno scopriamo assieme le canzoni di Sanremo. Ecco i quattordici brani che hanno passato la selezione della prima serata. Di seguito la classifica completa della terza serata di Sanremo, che è stata prodotta al 50% dal televoto del pubblico da casa e al 50% dalla giuria della sala stampa. Questa classifica peserà al 25% sul risultato finale, che sarà basato per un altro 25% sul televoto dell’ultima puntata e per il restante 50% sui voti della giuria di qualità.
  1. Marco Mengoni - L'Essenziale
  2. Modà - Se si potesse non morire
  3. Annalisa - Scintille
  4. Chiara - Il futuro che sarà
  5. Raphael Gualazzi - Sai (ci basta un sogno)
  6. Simona Molinari e Peter Cincotti - La felicità
  7. Maria nazionale - E' colpa mia
  8. Elio e le storie tese - La canzone mononota
  9. Daniele Silvestri - A bocca chiusa
  10. Max Gazzè - Sotto casa
  11. Simone Cristicchi - La prima volta che sono morto
  12. Malika Ayane - E se poi
  13. Marta sui tubi - Vorrei
  14. Almamegretta - Mamma non lo sa
Marco Mengoni si classifica al primo posto, risultato abbastanza prevedibile visto il voto dei giovani, ma non scontato. Seguono i Modà al secondo posto. Altro indicatore del voto giovanile e conferma di questa tendenza è un'altra protagonista dei talent, Annalisa. Al quarto posto segue Chiara Galiazzo, al quinto un sorprendente Raphael Gualazzi. Segue con un buon sesto posto Simona Molinari, al settimo Maria Nazionale, all'ottavo Elio e le storie tese. Troviamo poi al nono posto Daniele Silvestri, al decimo Max Gazzè, all'undicesimo Simone Cristicchi, al dodicesimo Malika Ayane. Ultime due posizioni rispettivamente Marta sui tubi e ultimi gli Almamegretta, entrambi chiaramente non adatti al pubblico sanremese. Una classifica che non mostra grandi sorprese, tutto abbastanza prevedibile ma si sa che ora di sabato sera molte cose possono cambiare. Dunque in grande spolvero i cantanti provenienti dai talent show, ce ne sono tre ai primi quattro posti (Marco Mengoni e Chiara Galiazzo per X-Factor ed Annalisa Scarrone per Amici).

Proviamo ora a rivedere le quattordici canzoni con un breve commento alle esibizioni:

Marco Mengoni - L'Essenziale: Il primo posto nella classifica del televoto premia il cantante viterbese che ha portato sul palco dell'Ariston una canzone che potremmo definire sanremese. Ha bisogno di più ascolti per venire apprezzata, ma poi colpisce in tutta la sua potenza, "mentre il mondo cade a pezzi, io compongo nuovi spazi". Si sente la penna di uno dei più bravi e quotati autori della musica italiana, Roberto Casalino.



Modà - Se si potesse non morire: Il pezzo proposto da Francesco "Kekko" Silvestre è nell'ormai riconoscibilissimo stile alla "Modà", con una bella melodia ed un ritornello che prende. Proposto senza presunzioni, popolare nella migliore delle accezioni del termine. Snobbati da molti proprio per questa vicinanza con il pubblico, dimostrano con il secondo posto nella classifica provvisoria di aver colpito nuovamente nel segno con una canzone che avrà successo anche oltre Sanremo.


Annalisa - Scintille: La bella ma soprattutto brava cantante savonese si è presentata con una canzone che definirei all'italiana, uno swing raffinato e classico allo stesso tempo. Annalisa dimostra ancora una volta una classe d'altri tempi ed una capacità vocale difficile a trovarsi nella nuova generazione di cantanti. Con una presenza sul palco che riesce a trasportare l'ascoltatore nel suo mondo, fatto di note e di scintille.



Chiara - Il futuro che sarà: Ottima esibizione per la rivelazione dell'ultima stagione di X-Factor. Un brano che punta sulla classica canzone sanremese. In una sorta di tango fascinoso e trascinante che evidenzia la voce cristallina della cantante padovana. Uno dei pochi pezzi con un ritornello che resti impresso nella memoria.



Raphael Gualazzi - Sai (ci basta un sogno): Torna al festival dopo la vittoria due anni fa nella sezione giovani. Il pezzo è molto bello sia musicalmente che strutturalmente. Peccato che ad un certo punto Raphael si lasci prendere un pò la mano e trasformi quella che potrebbe essere una gemma in una sorta di lamento fastidioso.

Simona Molinari e Peter Cincotti - La felicità: Molto bella la canzone di Simona Molinari, una delle rivelazioni di questo festival. Uno swing gioioso e scanzonato, in controtendenza rispetto alla malinconia degli altri pezzi in competizione. Un'interpretazione quasi d'altri tempi per la oltretutto bella Simona, impreziosita dalla partecipazione di Peter Cincotti, in un duetto che lascia trasparire il forte affiatamento tra i due cantanti, in un'esplosione di vibrazioni positive.


Maria nazionale - E' colpa mia: Tributo del festival alla canzone napoletana. 

Elio e le storie tese - La canzone mononota: Qui il discorso da fare è duplice, se da un lato la straordinaria idea (seppur non originalissima dobbiamo dirlo), apparentemente realizzata con il solito stile scanzonato del gruppo milanese, dimostra ancora una volta la straordinaria capacità tecnica degli EELST e la loro bravura come intrattenitori, dall'altro lato tuttavia questa stessa particolarità li pone quasi al di fuori della gara sanremese. La canzone mononota è qualcosa di altro, di diverso, di non paragonabile al resto delle composizioni degli altri artisti presenti a Sanremo, un brano che fa gara a se e che avrà grande successo fra i fan di Elio, ma che difficilmente potrà superare l'ottimo ottavo posto della classifica provvisoria.



Daniele Silvestri - A bocca chiusa: Bello ed impegnato il brano del cantautore romano. Nonostante il tema difficile conserva un'originalità ed una freschezza degne di nota. Ottima l'interpretazione di Silvestri che ha proposto il pezzo anche in LIS (lingua italiana dei segni) con un interprete ad hoc.

Max Gazzè - Sotto casa: Una filastrocca, una sorta di scioglilingua nello stile ormai riconoscibilissimo di Gazzè. Sonorità quasi circensi accompagnano il brano. Unica annotazione va fatta sulla tristezza di fondo del brano, che lascia una malinconia dopo l'ascolto che fatica a scomparire (per spiegare meglio è la stessa sensazione che molti provano guardando uno spettacolo circense).

Simone Cristicchi - La prima volta che sono morto: Tematica atipica per il festival di Sanremo ma che tuttavia sa di già sentito. Ricorda troppo "Le cose che abbiamo in comune" di Daniele Silvestri per non farle preferire l'originale. Bella l'interpretazione e la resa sul palco, ma non convince del tutto.

Malika Ayane - E se poi: Anche qui c'è da fare una premessa, l'aver corretto Fazio sulla corretta pronuncia del cognome (non si deve leggere la e finale) la ha resa un pò antipatica e si spiegherebbe anche così il dodicesimo posto nella classifica provvisoria. Il pezzo firmato da Giuliano Sangiorgi (leader e voce dei Negramaro) è molto bello. Lo penalizza l'interpretazione di Malika che sembra atteggiarsi troppo, con una gestualità artefatta che comunica finzione e distoglie dalla canzone. Manca poi nel brano un cambio di ritmo che potrebbe trasformarlo in una delle canzoni più riuscite del festival.

Marta sui tubi - Vorrei: Ancora una filastrocca (che sembra essere il genere più quotato quest'anno) però stavolta rock. Un brano che si lascia ascoltare ma che non ha nessun passaggio in grado di comunicare o di restare in qualche modo impresso nell'ascoltatore.

Almamegretta - Mamma non lo sa: Non si capisce praticamente nulla del testo di questa canzone che quindi secondo noi risulta non giudicabile. Musicalmente ricorda sonorità arabeggianti che si potrebbero benissimo sentire in una casba.

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